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La copertina della nuova edizione di "La grazia di un viaggio" di Vasco Lucarelli di nuovo in stampa a quasi vent'anni dalla sua prima uscita |
Vasco Lucarelli. Memorie di uno scrittore livornese
Blog ufficiale in ricordo dell'uomo, del pensatore, dell'opinionista tra i più proficui divulgatori di cultura, aneddotica e storia locale e religiosa di Livorno
vasco lucarelli scrittore

sabato 21 dicembre 2013
È in ristampa "La Grazia di un viaggio: riflessioni durante il pellegrinaggio in Terra Santa", 1994
lunedì 25 novembre 2013
SOGNI AL CREPUSCOLO, 2006
La Livorno risorgimentale nell'ultimo libro di Vasco Lucarelli - a cura della Provincia di Livorno
Con Introduzione del Dr. Giorgio Kutufà, prefazione della Prof. Laura Bandini e note storiche del Prof. Fabio Bertini.
È l'ultimo libro scritto da Vasco Lucarelli. Quando ancora il libro era in stampa, la malattia - che poi l'avrebbe "accompagnato" per gli ultimi sette anni della sua vita, il morbo di Alzheimer - cominciava a manifestarsi.
"Forse, dopo una vita dedicata a raffinare il rapporto intimo e delicatissimo dell'uomo con Dio, oggi Vasco sente l'urgenza di verificare come il messaggio religioso si sia calato e si cali nell'operare quotidiano, nell'agire degli uomini, come possa diventare lievito di cambiamento della storia oltre che strumento di elevazione interiore.
Si coglie un respiro più vasto, un orizzonte più largo: ed è anche questo singolare, come, in una età della vita in cui di solito la gran parte degli uomini e quindi anche degli scrittori diventa laudator temporis acti e si chiude nel cerchio della memoria come in una trincea che difende da un presente ostile o incomprensibile, Vasco invece ai apre al mondo che lo circonda, nell'ansia di verificare la permanenza nel presente dei valori in cui ha sempre creduto.
È infatti vero che si parla di romanzi storici, e dobbiamo sottolineare la cura dell'indagine, la precisione dell'informazione e quindi dare merito alla serietà assoluta del lavoro preparatorio di ricerca. Ma è soprattutto interessante lo studio dell'umanità che si muove all'interno di quei grandi affreschi: e allora si scopre che quello che Vasco vuol rappresentare è il viaggio che i suoi protagonisti intraprendono alla ricerca di sé all'interno di vicende che spesso fanno fatica a comprendere, cercando di ricavarne il senso profondo, combattuti tra ideali che non sembrano trovare riscontro negli eventi ma che poi, alla fine riescono ad illuminarli e dar loro senso".
(dalla prefazione della Prof. Laura Bandini)
TAFARI E IL CALZOLAIO - 2005
Copertina di Michelangelo Lucco
Una storia (in gran parte vera) per grandi e piccini ambientata a Montenero
"Quella mattina correva verso la periferia, perché gli pareva di essere aggredito dalla paura. Non era una sensazione: era certo che il terrore della sventura non gli avrebbe dato tregua. Si affrettava sempre di più, quando si accorse che quella corsa avrebbe potuto provocargli l'arresto del cuore. Tentò di riprendere fiato. In quell'attimo si accorse che due occhietti lo fissavano imploranti.
- E tu che cosa fai? - Sembrava che il cucciolo avesse inteso l'intenzione di quell'uomo. Capì che in lui avrebbe potuto trovare un amico. Invece di acquattarsi dietro il cespuglio, sentiva che avrebbe potuto fidarsi di quell'uomo.
- Vieni qui -. Il cane aveva tentato appena di resistere ed aveva guaito, ma si era lasciato afferrare:
- Come ti chiami? .. Già! ... come se potessi rispondermi! ... -. Ma non si scoraggiò - . - Quanto tempo hai? Il tuo padrone chi è? Non sarà mica rimasto sotto le macerie ... -. Gli era parso che fosse un animaletto così tenero e dolce che non ebbe il coraggio di lasciarlo.
Era un batuffolo di pelo nero con una stella bianca sul capo. Le estremità delle zampe sembrava che avessero potuto calzare delle scarpette bianche. Si lasciava carezzare e non sapeva nascondere il piacere di quel gesto di tenerezza. Non sapeva frenare un tremito di gradimento. Lo guardava con un'espressione negli occhi, come se volesse ringraziarlo".
Una storia (in gran parte vera) per grandi e piccini ambientata a Montenero
"Quella mattina correva verso la periferia, perché gli pareva di essere aggredito dalla paura. Non era una sensazione: era certo che il terrore della sventura non gli avrebbe dato tregua. Si affrettava sempre di più, quando si accorse che quella corsa avrebbe potuto provocargli l'arresto del cuore. Tentò di riprendere fiato. In quell'attimo si accorse che due occhietti lo fissavano imploranti.
- E tu che cosa fai? - Sembrava che il cucciolo avesse inteso l'intenzione di quell'uomo. Capì che in lui avrebbe potuto trovare un amico. Invece di acquattarsi dietro il cespuglio, sentiva che avrebbe potuto fidarsi di quell'uomo.
- Vieni qui -. Il cane aveva tentato appena di resistere ed aveva guaito, ma si era lasciato afferrare:
- Come ti chiami? .. Già! ... come se potessi rispondermi! ... -. Ma non si scoraggiò - . - Quanto tempo hai? Il tuo padrone chi è? Non sarà mica rimasto sotto le macerie ... -. Gli era parso che fosse un animaletto così tenero e dolce che non ebbe il coraggio di lasciarlo.
Era un batuffolo di pelo nero con una stella bianca sul capo. Le estremità delle zampe sembrava che avessero potuto calzare delle scarpette bianche. Si lasciava carezzare e non sapeva nascondere il piacere di quel gesto di tenerezza. Non sapeva frenare un tremito di gradimento. Lo guardava con un'espressione negli occhi, come se volesse ringraziarlo".
Etichette:
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Michelangelo Lucco,
Montenero
Ubicazione:
57128 Montenero LI, Italia
IL SEPOLCRO NELLA ROCCIA - Ed. IPL - 2004
"...Spero che l'amico Vasco Lucarelli non se ne avrà a male se paragono
la sua opera a quella di questi grandi predecessori. In realtà, anche
nel caso di questo libro che abbiamo in mano si tratta di una
meditazione, ricca di felici intuizioni e di libere interpretazioni
della vicenda decisiva che Gesù ha vissuto nella sua
Pasqua. L'autore si identifica con l'esperienza di Giuseppe di
Arimatea, quasi si nasconde dietro di essa e cerca di penetrarne il
segreto al di là della renitenza e della discrezione dei Vangeli.
Non ho competenza per valutare i pregi strettamente letterari di quest' opera. Posso dire che si presenta con grande efficacia narrativa e avvince il lettore dalla prima all'ultima pagina...".
Non ho competenza per valutare i pregi strettamente letterari di quest' opera. Posso dire che si presenta con grande efficacia narrativa e avvince il lettore dalla prima all'ultima pagina...".
(dalla prefazione di Mons. Diego Coletti)
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